Durante le mie serate sui dolcetti da regalare per le feste ho proposto una pasta di zucchero fatta in casa in alternativa a quella acquistata già pronta che oltre ad avere un odore gommoso e’ anche composta da ingredienti di dubbia provenienza, e per finire in bellezza riporta una dicitura che a me inquieta non so voi…”potrebbe disturbare l’attenzione nei bambini”.
Quindi con zucchero a velo e miele sono riuscita ad ottenere una buona pasta di zucchero e, se unita ad un pochino di agar agar ( addensante di origine vegetale naturale lo trovate a Natura si) il risultato e’ a dir poco stupefacente.
Per chi non lo sapesse la pasta di zucchero e’ quella bellissima glassa dura che riveste tutti quei bei dolcetti colorati, tanto belli quanto terribili!
Per perfezionare la cosa poi basta unire un pochino di succo di barbabietola quando le avete cotte e almeno un colore lo avete fatto naturalmente, poi lo zafferano, la curcuma oppure il succo concentrato di spinaci potrebbero fare gli altri!
Ecco perche’ non conviene acquistare quella già pronta che spesso e’ fatta anche con la colla di pesce…(uno dei numerosi ingredienti..) o ancora peggio chi consiglia di farla in casa suggerisce l’utilizzo della colla di pesce…ma forse voi miei cari followers dovreste sapere che……
Colla di pesce
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Colla di pesce in fogli
La colla di pesce è una gelatina essiccata in fogli, generalmente utilizzata in cucina come addensante, in particolare per la preparazione di dolci.
Il nome nasce dalla procedura di produzione originaria della Russia, dove viene prodotta partendo dalla vescica natatoria dello storione e/o pesci affini e dalla cartilagine di pesce; conosciuta anche come “ittiocolla” viene fatta essiccare al sole, ma è poco usata in commercio. Essendo questa costituita in maggior parte da tessuto connettivale e quindi da collagene possiamo considerarla una fonte proteica, ma il valore biologico del tessuto connettivale è del tutto simile a quello della matrice ossea, quindi molto basso.
Oggi sul mercato sono presenti principalmente gelatine, impropriamente note come colla di pesce, prodotte prevalentemente utilizzando la cotenna del maiale insieme a ossa e cartilagini anche di origine bovina, che hanno un contenuto proteico rilevante: 86 g per 100 g di prodotto. L’80% della gelatina alimentare di origine animale prodotta in Europa è derivata dalla cotenna del maiale. Il 15% viene ricavato dal bifido bovino, cioè da uno strato sottile presente sotto la pelle. Il rimanente 5% viene ricavato quasi tutto da ossa di maiali e bovini. Le gelatine sono messe in commercio in fogli sottili, trasparenti, inodori e insapori, che posti in acqua rigonfiano, al contrario della ittiocolla che non aumenta di molto il suo volume. Nelle etichette dei prodotti alimentari spesso è denominata E441.
Alternative vegetariane sono rappresentate dall’agar-agar[1] e dalla pectina.
Buon appetito!
Stefania