Sono certa che susciterò tante rispostacce con questo post, ma sono disposta a prenderle, perché credo fermamente nel cibo sano prodotto con prodotti di qualità e oggi questo argomento e’ assolutamente in stretta correlazione con la nostra salute, cosa alla quale tengo particolarmente.
Questa si che è una pizza: farina integrale bio, pasta madre, olio extra vergine bio toscano, mozzarella senza caglio animale, verdure e basilico dell’orto.
Costa solo qualche centesimo in più, però per farla occorre un ingrediente fondamentale : Amore.
Ieri sera mi sono presa 1 oretta a mezzanotte e ho guardato il video di report di qualche settimana fa riguardo alle pizze.
Che vi consiglio seriamente di guardare.
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f9952f0e-1a7e-4362-b3d3-5033eb1d24ed.html
Che devo dire sono rimasta sconcertata. Io che il 99% di queste cose le predico da qualche anno….immagino come potreste prenderla voi.
Il mio sincero smarrimento questa volta non è stato come potrete ben immaginare davanti al dramma che si cela dietro al cibo che quotidianamente ingurgitiamo, quanto davanti al sistema italia che proprio non vuole funzionare.
La crisi, la crisi…tutti a sparare contro ai politici, ci mancherebbe per carità loro ci hanno messo tanto, però ora qualche dubbio mi sorge spontaneo.
Siamo sicuri che in Italia paese della pizza non saremmo stati capaci con questi ingredienti dop di eccellenza come il pomodoro San Marzano, l’olio extra vergine d’oliva e la mozzarella di creare business su business?
Abbiamo preferito abbandonare i campi e quindi non creare indotto, posti di lavoro, per importare pomodoro dalla Cina e dagli Stati Uniti, mozzarella dalla Germania, esportiamo il 65%’della produzione di San Marzano e utilizziamo olio scadente di girasole conservato in bottiglie trasparenti al posto dell’olio extra vergine.
Pizza Cameo surgelata che in copertina fa vedere i nostri prodotti tipici e poi leggi viene prodotta all’estero.
Roba da brividi….leggete sempre le etichette ve lo ripeterò allo sfinimento.
La differenza tra una pizza scadente con farine di prive di nutrimenti e tutti questi ingredienti appena citati potrebbe essere di 50 centesimi.
Mentre il business che potrebbe generare l’utilizzo esclusivo in un disciplinare per chi vuole produrre e somministrare pizza potrebbe essere di miliardi di euro.
Migliaia di posti di lavoro, economia in forte sviluppo, pil che cresce e nessuna crisi se, in ogni campo di eccellenza, in Italia avessimo dei disciplinari che funzionano con l’obbligo di utilizzo di materie prime italiane.
Certo il problema di fondo sono le normative, le tasse, e via via… si lo so, ma se le cose funzionassero, le tasse sarebbero ridotte e il costo del lavoro pure, direi che è un cane che si morde la coda, però ci deve essere una via d’uscita…altrimenti non so come potrebbe andare a finire.
Sono molto amareggiata, viviamo nel paese più bello del mondo, ma piano piano si sta spegnendo.
E tutto ciò e’ veramente triste.
Poi da qui mi sposto al solito argomento legato ai danni fisici che questi cibi posso avere su di noi facendoci ammalare, e quindi facendo funzionare l’altro grande business….i farmaci.
Tutto per alzare il pil!
Meditate gente….meditate…
Mah……
Stefania